Giornate frenetiche spese correndo da un luogo ad un altro e passando da un’attività all’altra. Fermandosi la sera, nella quiete della casa è, a volte, possibile percepire la propria tensione. L’incapacità di rilassarsi è una stretta conseguenza dello stile di vita che caratterizza la nostra società. Competizione sul luogo di lavoro, traffico intenso nel tragitto casa-ufficio, gli impegni familiari e, magari, qualche debito di troppo, impediscono al nostro corpo ed alla nostra mente di riposare. Le notti si fanno agitate e, la mattina, ci si sveglia privi di energia e con l’umore sotto terra.
La ricerca della pace diventa quasi un atto della volontà, una lotta contro sé stessi. Quanto possiamo andare avanti in questo modo?
In effetti, è innegabile, viviamo in un’epoca sorprendente. I cambiamenti degli ultimii anni hanno messo a dura prova molti, ma hanno anche regalato sviluppi, dal punto di vista tecnologico, che i nostri nonni non avrebbero mai nemmeno sognato.
Basti pensare ai cellulari di ultima generazione che permettono di condividere istantaneamente immagini e messaggi con i propri amici che, magari, abitano in capo al mondo. Così come, con una connessione internet ed un laptop, è possibile gestire le proprie comunicazioni comodamente seduti al bar o in un parco cittadino. Questa è una vera fortuna. Ma qual è il prezzo dell’esser sempre connessi? Un cervello che non si spegne mai e un corpo che chiede di fermare il mondo perché vuole scendere da questa giostra che si rivela, essa stessa, una trappola fatta di paura, di ansia, di depressione latente e di grande stanchezza.
Come è possibile, dunque, ritrovare la serenità?
C’è chi dice che quella per la pace, è una ricerca, un viaggio. Forse è così. E’ probabile, però, che non sia il movimento la chiave di volta che conduce alla tranquillità di corpo e mente. La parola d’ordine è, infatti, presenza. Cosa significa? Non è facile dirlo. Si tratta dell’essere qui ed ora. Dello stare profondamente dentro ciò che si sta compiendo nel momento stesso in cui lo si sta compiendo. E’ vero, si potrebbe trattare di un’azione, un gesto. Ma si tratta di un’istantanea che contiene in sé l’eternità.
Il concetto non è di facile comprensione, né è facile trasmetterne il senso. Ritrovare la serenità, infatti, è un’esperienza personale che comporta l’implicarsi con la propria vita, così come il prestare attenzione “vera” a sé ed agli altri.
Per chi pratica yoga, disciplina consigliabile a tutti coloro che necessitano di quietare mente e corpo e di rilassarsi, la presenza è necessaria perché il gesto atletico (dunque le posizioni o asana) contenga quegli allineamenti che consentono all’energia di fluire liberamente, portando gioia ed equilibrio e sciogliendo i nodi se è ciò di cui si ha bisogno.
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