È il giudizio di Giovanni Malagò, presidente del Coni, riguardo ai medagliati azzurri di Rio 2016. Tra i vari “si poteva fare di più” e “il meglio deve ancora venire”, il Presidente si dichiara molto orgoglioso e afferma che, a parte qualche controllo di routine, in realtà lui per primo si è fidato molto delle persone che hanno lavorato con lui e al suo fianco per meritarsi questi successi. Sicuramente i risultati potevano essere migliori ma di certo poteva andare peggio. Gli azzurri si sono dimostrati molto competitivi in alcuni sport, hanno vinto medaglie che apparivano insospettabili e invece perso altre che sembravano a un palmo di mano. A questo si deve aggiungere un po’ di sfortuna, soprattutto per quanto riguarda alcuni infortuni sportivi e incidenti di percorso.
Non solo podio: le altre soddisfazioni dei medagliati azzurri di Rio 2016
L’ultimo giorno in particolare ha lasciato in bocca un po’ di amarezza, con lʼargento della pallavolo e il bronzo di Chamizo ma il bilancio per l’Italia è assolutamente positivo.
Bronzi con rimpianto proprio come quello del lottatore Frank Chamizo: con rabbia dichiara “sono deluso da me stesso” e poi si libera con un pianto a dirotto, ammettendo la pressione ma ringraziando sempre l’Italia per avergli dato l’opportunità di una seconda vita.
Oro sfiorato per la pallavolo maschile e le atlete della ginnastica ritmica che, seppur leggiadre come farfalle, sono costrette a posarsi su un quarto posto, con una Bulgaria che sale sul gradino più basso del podio per 0.2 punti. Sono le cosiddette medaglie di legno, quelle che purtroppo nel tempo rimangono dei quarti posti ma che sul momento tutti subiscono come un terzo posto “soffiato”: da Federica Pellegrini a Vanessa Ferrari, dalla scherma al canottaggio, i quarti posti degli azzurri a Rio 2016 hanno fatto versare più di una lacrima tra gli sportivi (e gli spettatori, che ricorderanno le forti emozioni indossando ancora le bellissime magliette personalizzate viste per questa edizione).
La massima delusione rimane quella di Federica Pellegrini che, nonostante sia stata molto dura con se stessa, riceve solo applausi dagli italiani. Stessa sorte per le ragazze del tiro con l’arco (Boari, Mandia e Sartori) e per i ragazzi della Nazionale di canottaggio. Anche gli atleti della scherma scendono al quarto posto, il che non accadeva dai tempi di Atlanta 1996. E Vanessa Ferrari, che sembra ormai essere di fronte ad una maledizione olimpica, in quanto Rio 2016 ripete lo scenario già visto a Londra 2012. Infine, Antonella Palmisano che nella marcia dei 20 km taglia il traguardo per quarta.
Tante lacrime anche per un Juantorena inconsolabile che non si rassegna ad una medaglia d’oro sfumata nel volley, che sarebbe stata storica (l’Italia ha perso la finalissima con Brasile). E purtroppo l’assegnazione della medaglia della sfortuna va a Marco Aurelio Fontana, con la sua mountain bike: quattro anni fa -come tutti ricordano- perse il sellino quando era praticamente in testa e riuscì con onore a mantenere comunque il terzo posto. In questa edizione delle Olimpiadi purtroppo la grande sfortuna è arrivata invece nei primi chilometri, quando una foratura ha costretto l’atleta a rinunciare alla gara.
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